La piantina che aveva sete

Michele, un bravo imprenditore , forte e intelligente, lavora tutto il giorno e ritorna a casa solo la sera.
Si dimentica spesso, però di innaffiare le piantine del suo giardino e in particolare la piantina di gelsomino comprata al mercato. E’ estate , fa molto caldo e la povera piantina di gelsomino ha tanta sete.
Vorrebbe essere innaffiata tutti i giorni e non di tanto in tanto .
Durante la giornata si immagina già grande, arrampicata magari sul cancello e raggiante con i suoi bellissimi fiori. Un giorno scoppia a piangere e prega il Signore di darle da bere poiché si sente debole, senza forze.
Ed ecco, allora, circa verso mezzanotte , che vede un uomo scavalcare il cancello ed entrare.
Un uomo, mai visto prima, bendato, vestito tutto di nero . Solo i suoi occhi verdi riesce a vedere.
Come per magia, la piantina incomincia a parlare e gli chiede :” Chi sei? Cosa vuoi fare? Il mio padrone è bravo. Lavora sempre. Sei venuto , qui, per rubare e appropriarti di ciò che non ti appartiene o peggio vuoi deturpare un immobile costruito con tanti sacrifici e anni di duro lavoro?”.
E il ladro , all’udire quelle parole, si gira a destra e a sinistra cercando di capire da dove provenivano.
Quando comprese che provenivano dalla piantina, di primo acchito pensa di distruggerla, di calpestarla.
Poi ci ripensa. Si ricorda di lui, della sua persona buona, della sua povertà, delle sue condizioni di vita misere, senza un lavoro ma, anche di quei principi morali, etici e religiosi che, da bambino, gli avevano inculcato i suoi genitori. Tutto ad un tratto, ritorna ragionevole, riacquista il senno della ragione e risponde alla piantina; “ Si, sono un ladro. Cercavo degli oggetti preziosi per poterli rivendere. Sono povero, non ho nulla. Ma, le tue parole pronunciate mi hanno fatto riflettere. Ho ancora dei principi. Dimmi, cosa posso fare io per te?”.
E la piantina entusiasta aggiunge :” Per favore, innaffiami! Ho tanta ma tanta sete!”.
E il ladro non ci pensa due volte. Prende una pompa e sparge un po’ di acqua. La piantina sembra rinata e dice :” Domani mattina, presto, per le ore 7.00 , presentati come giardiniere ed io ti aiuterò!”.
La mattina seguente, proprio alle ore 7.00 , l’ex ladro bussa al campanello. Michele, l’imprenditore, che si apprestava ad uscire per andare a lavorare, apre il cancello. Costui gli si presenta e chiede lavoro.
A quel punto, una voce dalla piantina di gelsomino, si leva e urla :” Michele, mio buonissimo padrone, aiuta quest’uomo e anche me, che ho sempre tanta sete!”.
L’Imprenditore, rimane sbigottito, senza parole e poi si rivolge ad entrambi : “ Scusami, piantina per averti trascurato. Sono sempre stato indaffarato. Assumerò quest’uomo come giardiniere e farò del mio cortile, il più ricco e guarnito dell’intero quartiere!”.

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